A causa dell’insorgere di drammatici eventi nel Paese dove vive, Zara Jian, l’autrice del film, decide di andarsene e di tornare a casa, in Armenia, alla ricerca di un esempio che valga la pena seguire e di soluzioni su come continuare a resistere. Il museo di Paradjanov diventa un luogo d’ispirazione e un punto di non ritorno a una realtà nociva.
Questo film è dedicato al centenario della nascita dell’artista, regista e uomo incarcerato più libero e famoso del mondo. Uno dei suoi messaggi più importanti è che, indipendentemente dal caos globale e dagli intrighi geopolitici, dovremmo tutti continuare la nostra opera senza diventare strumento di una realtà nociva. La storia di Paradjanov è la prova di questa verità e per gli artisti di oggi può servire da ispirazione e guida verso l’unica scelta vincente. Attraverso la vita e l’opera di Paradjanov, illuminiamo e interpretiamo il tema della libertà umana in condizioni di non-libertà, quando la libertà è limitata sia dai confini dello stato totalitario che dal filo spinato che circonda il campo di prigionia. Tracciamo il fantasmagorico ripetersi nel presente delle trame e degli eventi della sua vita e della sua epoca. Una ricerca d’idee, obiettivi e soluzioni comuni, con eroi d’ideali diversi ma con in comune l’amore e la riconoscenza per Paradjanov.