Una pungente commedia su un giovane giornalista americano e una ragazza francese con il gusto del macabro. Dall’incontro casuale tra Paul e Paulette in un boulevard di Parigi nasce un’insolita amicizia che si sviluppa attorno a un tetro gioco: la messa in scena di cruenti crimini di epoche passate nei luoghi in cui sono avvenuti. Per Paul, il gioco è un modo per avvicinarsi a Paulette. Per Paulette è un tentativo di sfuggire alla dolorosa rottura con la sua ragazza e di elaborare i traumi ereditati dal passato. Mentre il morboso viaggio si avvicina a poco a poco ad un passato più recente diventa sempre più angosciante, fino a sfumare i confini tra realtà e fantasia, ma consentendo ai protagonisti di trovare una felicità inaspettata negli angoli più oscuri dell’umanità.
Sono venuto a Parigi subito dopo gli attentati dell'11 settembre, un giovane che sognava una vita nel cinema. Ho giocato a un gioco con nuovi amici, ricreando la corsa sul ponte di Jules e Jim. Sotto il mio minuscolo appartamento, Bertolucci stava girando The Dreamers. Ogni giorno mi fermavo a guardare le luci, le vecchie auto, un boulevard riportato indietro nel tempo alle rivolte del 1968. Non sapevo che quei sognatori stavano giocando lo stesso gioco che facevo io; il loro era un omaggio a "Bande à Part". Guardiamo i film per immergerci nelle vite degli altri. Con il nostro gioco, volevamo portare quell'impulso ancora oltre, immergendoci completamente in quelle storie. Ma è un impulso che ha un lato oscuro. Cosa dice di noi il nostro gusto per le storie di dolore e omicidio? Questo film è stato ispirato da una famosa foto di Lee Miller, nell'intimità della stanza dove ci laviamo i denti, dove ci vediamo nudi nello specchio. Fu l'orrore del nome associato a quella particolare stanza a provocare una dissonanza cognitiva in me, una domanda che dovevo esplorare.