Il misterioso problema olfattivo di Hilarion Zabala è tornato. Un consulente/psichiatra sospetta che si tratti di un caso persistente di fantosmia, un odore fantasma, probabilmente causato da un trauma, una profonda frattura psicologica. Un processo radicale raccomandato per curare il disturbo prevede che Hilarion torni ad affrontare i più oscuri abissi della sua carriera militare. Riassegnato alla remota colonia penale di Pulo, deve anche fare i conti con le orribili realtà della sua situazione attuale.
Gli esseri umani hanno il diritto di uccidere altri esseri umani? Gran parte della storia di Phantosmia riguarda questa linea di ragionamento e altre domande sull’esistenza dell’uomo. Uno dei principali protagonisti del film è un ufficiale militare in pensione. Per tutta la vita è stato in servizio nelle forze armate o nella polizia e la maggior parte di quelle esperienze erano gravate dalla violenza autorizzata dal sistema. Anche la sua educazione è segnata dalla violenza, a causa delle idee di suo padre su come affrontare i problemi della vita: l’uomo deve essere duro, mentalmente e fisicamente. Ricorda che ogni mattina, al risveglio, le primissime parole che sentiva erano “Sei un combattente!” e “Sei un guerriero!”; e i primissimi esercizi erano su come combattere e come usare la pistola. Dev’essere per quello che è diventato un guerriero e un vero combattente: ma uno estremamente violento, perché allora credeva che la violenza fosse un naturale attributo dell’istituzione militare e di polizia e facesse parte del suo dovere. Questo tipo di condizionamenti ha influito in profondità sulla nascita di sistemi fascisti, autoritari, feudali e barbarici.